E’ stata una notte nera…


Si è conclusa la quinta edizione della notte nera. (immagini)

Abbiamo fatto conoscenza con un nuovo personaggio di Corbetta: il fantasma della Teresina!

Tornata a Corbetta dopo aver fatto fortuna in Argentina, ha acquistato la villa dei fantasmi.

Sul finire degli anni ‘2o, muore e, colpo di scena, lascia il suo avere più prezioso a “chi non è qua” e a chi riuscirà a realizzare 3 detti:

  • Fa bè la luna al bò”  (far bere la luna al bue)
  • Sunà l’organ da Bagg” (suonare l’organo di Baggio – quello dipinto sul muro)
  • Fa cres l’uga sul muron” (far fare l’uva al gelso)

I parenti  che desideravano avere quella casa, arrabbiati stracciano il testamento. A causa di questo, Teresina è costretta a rimanere sulla terra.
Quindi, la Teresina fantasma delusa dai suoi parenti, decide di mettere i bastoni tra le ruote ai personaggi che vogliono la villa cercando di realizzare i detti “impossibili” ed ai parenti che cercano a loro volta di vendere l’edificio.

Teresina riesce a far si che nessuno riesca a prendere possesso della villa.  Ma questa è una magra consolazione: ha raggiunto il suo intento ma  il fantasma di Teresina rimane solo nella villa.

In realtà, non è sola! “chi non è qua“, i fantasmi, i custodi delle tradizioni, che sono da sempre gli abitanti della villa, accolgono tra loro la nuova amica.  Infatti il testamento indica loro come destinatari.

E, ogni anno, saranno loro, custodi delle leggende e delle panzanighe di Corbetta, che riportano alla luce le vecchie storie… nella notte nera di novembre…


E così, in una sera di novembre, tantissimi bambini e adulti (ben più di un migliaio, tra 1200 e 1400!) hanno seguito la storia di Teresina scoprendo insoliti luoghi frequentati da spiriti e persone in carne ed ossa…

Tutto questo si à potuto svolgere grazie all’aiuto di tanti genitori e ragazzi,  appassionati e desiderosi di raccontare storie e far vivere la nostra città… in una appassionante esperienza di teatro comunità.

A tutti loro va il grazie dell’associazione “città dei bambini di Corbetta”