Era una notte nera. Edizione 2020. Tutta la storia.


Attenzione, se non hai visto il video racconto, questa pagina contiene spoiler.

Passi nella notte si basa su fatti veri accaduti nel 1955, a Corbetta. Nel videoracconto abbiamo cercato di ricreare quell’ambiente: nei vestiti, nel modo di parlare, nel comportamento…

Il racconto si basa su un fatto vero accaduto a Corbetta riportato sull’edizione pomeridiana del Corriere della Sera di venerdì – sabato 11-12 marzo 1955

Ecco l’articolo (lo trovate sull’archivio storico del Corriere della Sera):

GIALLO IN UNA FATTORIA DI CORBETTA

L’orma dei passi spietati tradisce il ladro di polli

Ma egli si riconosce colpevole sol di amore per il vino

«Aiuto! I ladri. I ladri!». Il grido si ripercuote nella notte e si perde fra il dedalo delle strade che s’incrociano nei pressi del santuario della Madonna dei Miracoli, a Corbetta. Nessuno risponde. «Aiuto! I ladri! », ripete una donna che si affaccia alla finestra di una casa in via Vedi. «Aiuto!».

La mezzanotte è passata da un pezzo e per le strade non c’è anima viva. D’un tratto la donna vede arrivar il maresciallo dei carabinieri che, a piedi, torna in caserma. E come l’ancora di salvezza. La donna grida ancora.

«Stavo dormendo – dice pochi minuti dopo al maresciallo – quando ho sentito dei rumori. Mi sono alzata e ho acceso la lampadina sul pianerottolo. Ho visto un uomo che è uscito di corsa dal pollaio ed è scappato via».

Il maresciallo va in caserma, mobilita un carabiniere e, in bicicletta, va a perlustrare i dintorni. Del ladro non c’è nessuna traccia, ma il sottufficiale può sapere da due operai che rientrano dal lavoro che è stato visto passare un certo Luigi M., un uomo di quarantacinque anni.

Il mattino dopo, appena spuntata l’alba, l’indiziato Luigi M. è accompagnato in caserma e interrogato.

«Non so niente, maresciallo. C’è stato un errore di persona».

«Sta bene – risponde il maresciallo  – ora vado a controllare».

E il maresciallo fa un sopralluogo nel cortile della casa dalla quale è stato dato l’allarme. Non c’è dubbio. Ci sono le tracce del ladro; dopo aver tirato il collo a una gallina senza però ucciderla, è stato sorpreso ed è fuggito.

Nel fango, il ladruncolo ha però lasciato l’impronta di una scarpa con le suole di gomma rigate in maniera inconfondibile. A questo punto, il maresciallo va alla fabbrica dove lavora Luigi M., e, in una scatola di cartone, scopre un paio di scarpe basse di tela appena appena lavate; i contorni della suola di gomma corrispondono alle tracce trovate nel cortile dell’osteria.

«Ora, maresciallo – dice il fermato – le racconto tutto. La verità. Ieri sera, verso mezzanotte, sono passato davanti a quella casa; come lei sa c’è anche un’osteria. Avevo sete e volevo bere. Appena entrato nel cortile, proprio vicino al pollaio, mi sono venute incontro starnazzando alcune galline. Io, per farle tacere, ho allungato la gamba e ho dato una pedata a una di esse. La gallina, colpita forse alla testa, è caduta stordita. Poi ho sentito gridare al ladro. Ho avuto paura e sono scappato. Mi creda, non avevo nessuna intenzione di rubare».

Le prove, però, sono contro Luigi M., e il maresciallo non può far altro che spedirlo in carcere per tentato furto.


Curiosita’.
  • Le scene in caserma sono state girate nelle ex-caserma dei Carabinieri
  • La ditta Scintilla citata nel video, e’ veramente esistita a Corbetta.
  • La pianola magica, che si vede nel racconto, e’ ispirata al “protocarosello” del 1955.
  • Alcune nomi citati sono realmente esistiti.

Non sappiamo chi sia Luigi M. ma vogliamo ringraziarlo. Ha tentato una rapina (questo e’ inequivocabilmente disdicevole) ma il suo comportamento sembra uscito da un racconto umoristico…

Vorremmo poter ringraziare anche il maresciallo che riuscendo ad andare “oltre” le parole, i pettegolezzi e le giustificazione si e’ mosso con metodo scientifico: cercando e analizzando prove e’ giunto al colpevole.