Perché la Notte Nera va sold-out in pochi minuti?


Ma com’è possibile che, in una cittadina come Corbetta, per un evento di novembre… i posti spariscano in pochi minuti?
Che è sta città dei bambini?
La Notte Nera riempie più in fretta di un concerto a San Siro?
Dai su… impossibile!

E invece no. Succede.
Qualcuno, quest’anno, si è collegato alle 14:02 e… puff! Posti già esauriti.
“Aprono prima, lo so!”.
“E poi, che senso ha mettere il limite di 20 prenotazioni? Troppo alto”.
“Non ho prenotato? Chissenefrega: vengo lo stesso e mi caccio dentro un gruppo!”.
“Perché non fate più turni? O più giorni? O gruppi più grandi”

Perchè non fate pagare, magari una cifra simbolica…

Domande legittime.
Qualche risposta ce l’abbiamo.
Una, invece… la lasciamo volutamente aperta.


L’orario è quello: 14:00

Le iscrizioni si sono aperte alle 14:00 precise.
Non prima, non dopo. Appena lo smartphone dell’amministratore ha segnato 14:00, via (e sapete che lo smartphone si sincronizza con il GPS e la rete internet)


Perché il limite a 20 per ogni singola prenotazione?

È una scelta, e non per complicare la vita a nessuno.
La Notte Nera è fatta per famiglie e gruppi di amici, spesso compagni di scuola.
È una serata che vuole essere divertente, coinvolgente e conviviale: storia, mistero, ma anche il piacere di stare insieme.


Fate i gruppi più grandi!

Abbiamo un limite alle dimensioni dei singoli gruppi per garantire:

  • sicurezza
  • scorrevolezza dell’esperienza
  • un clima piacevole per tutti

Perché sì, controlliamo gli accessi, e no, non è per fare i “rigidi”:
È che seguire le regole significa permettere a tutti di godersi la serata.
Davvero è così difficile capirlo?


“Fatela su più giorni!”

Magari!
Ma la Notte Nera è frutto di tanto lavoro, tanta passione e tanti volontari.
Diluirla su più giorni o moltiplicare i turni significherebbe rischiare la qualità.
E la qualità, dopo 20 anni, non la vogliamo perdere.


“Fate pagare!”

C’è un pensiero molto diffuso:
Se qualcosa è a pagamento, sembra valga di più. Gratis = poca qualità.

Ecco: questo è un concetto che vogliamo scardinare.
Vogliamo che le persone riconoscano il valore del bello, dell’impegno, della fatica, della creatività e di tutte le ore donate da tanti volontari.
E che abbiano rispetto per tutto questo.

Chi vuole può fare un’offerta, certo — e sì, i soldi servono sempre, purtroppo.
Ma non vogliamo che la Notte Nera diventi un evento a pagamento per partecipare.
È un atto di comunità, non un prodotto da acquistare.


E allora, perché tutto questo entusiasmo?

Qui la risposta… la lasciamo a voi.
Forse per l’atmosfera, per la storia, per l’idea di camminare al buio insieme.
O forse perché, quando una comunità si ritrova, si crea qualcosa di speciale.

Se volete scoprirlo, c’è solo un modo:
uscire una sera di novembre, camminare, ascoltare, vivere la Notte Nera.
Due ore all’aperto, nel mistero, con la città che diventa teatro.

Poi, avrete anche voi la risposta.


Una città a misura di bambino… è una città a misura di tutti

Concludiamo con due idee che ripetiamo sempre:
Una città a misura di bambino è una città a misura di tutti.

Cosa significa davvero?
Una città in cui i bambini — ma anche gli adulti — possono vivere con piacere, sentendosi accolti, ascoltati, rispettati nelle loro esigenze.
Pensate alla Notte Nera: quante famiglie aprono simbolicamente (e a volte davvero!) le proprie case, accogliendo e partecipando insieme?

Questa manifestazione permette a tantissimi, giovani e meno giovani, di diventare protagonisti e di portare qualcosa di bello a tutta la comunità.

Ed è lì che nasce la magia.

Questa è Corbetta che diventa città a misura di bambino.